sabato 16 marzo 2019

SULLE STRADE DELLA MONNEZZA


 

Purtroppo non siamo sulle famose strade della California, ma su quelle ormai famigerate dell'asse mediano; nel caso specifico quelle che portano verso l'imbocco della Nola-Villa Literno e il tratto che porta all'uscita sulla Aversa-Caivano.

Solito orrendo spettacolo: cumuli di rifiuti ai lati e sulle piazzole di sosta, sia urbani che speciali. Rifiuti di ogni tipo, prodotti in casa e industriali, come gli scarti da lavorazione di industrie di confezionamento. 

Rifiuti di cittadini che smaltiscono illegalmente il proprio sacchetto perchè magari il servizio dei loro comuni non è efficiente, con una adeguata isola ecologica per i materiali speciali.Semplicemente cittadini senza determinati requisiti abitativi- senza contratto o abitazione abusiva- che si disfano dei loro scarti nel modo peggiore.

Un atteggiamento vergognoso e vigliacco.

Per non dire dei rifiuti speciali prodotti da fabbriche che lavorano rigorosamente in nero o che magari lavorano regolarmente, ma trovano il modo per risparmiare sullo smaltimento.

Rifiuti accumulati e ad un certo punto, anche per eliminare tracce, dati a fuoco. Ancora peggio.

I costi ricadono su tutti noi: in termini economici per smaltirli e in termini di salute, la parte peggiore.

Anche il Parroco di Caivano Don Maurizio Patriciello a più volte denunciato, al di là  della sua grande e costante battaglia, lo stato in cui riversano queste arterie stradali. Un video ultimo della zona lo trovate a questo link.

https://www.facebook.com/NadiaToffa/videos/2208395616145020/

Sono stanco di vedere un simile spettacolo e sono stanco di farlo vedere ai miei figli.

Non posso continuare a fargli respirare l'aria prodotta da questi roghi.

Tutti sono chiamati a fare qualcosa: tutti i cittadini; tutti gli amministratori; gli organi dello Stato e politici tutti.

Un fenomeno che riguarda tutte le nostre provincie, sopratutto Caserta e Napoli. Ma le demarcazioni non fanno testo, poichè è un fenomeno esteso e il fumo dei roghi supera tutti i confini

Parliamo di Greta Thunberg, di sciopero ambientale, ma non siamo capaci di difendere il nostro piccolo ambiente. 

Prima di parlare di cambiamenti climatici, proviamo a cambiare la mentalità dei nostri territori; proviamo ad impegnarci per difendere dal degrado ambientale il nostro piccolo pezzo di mondo.

Invece continuiamo ad offrire uno spettacolo indegno della nostra terra ed ho quasi l'impressione  che ci siamo abituati, nostro malgrado, ad osservare questi cumuli di rifiuti, quasi fossero parte integrante ormai del nostro paesaggio.

Dobbiamo invertire la tendenza, non dobbiamo arrenderci.

Restiamo sempre vigili e facciamo la nostra piccola parte.

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