martedì 31 maggio 2016

BISOGNA FARE PRESTO, NON ATTENDIAMO LA TREGEDIA




Bisogna intervenire presto con i monitoraggi delle cavità. Con il passare del tempo si indeboliscono ulteriormente e noi non sappiamo esattamente quale è la reale situazione.

Non sappiamo come si presentano dal punto di vista strutturale.

Con il periodo estivo si avvicinano i forti temporali, quelli che mettono a dura prova il sistema fognario, costringendo le acque bianche a trovare uno sfogo naturale attraverso le varie cavità presenti.

La cavità che è messa a dura prova al momento si trova al di sotto di Palazzo Carafa, che ha raggiunto un livello di instabilità molto critico.



Naturalmente parliamo di grotte che in larga parte sono di sotto ad aree private e non pubbliche.



Ma facciamo il punto della situazione per quanto riguarda gli allagamenti:



Gli allagamenti, che interessano essenzialmente via Viggiano, Via Liguori, Piazza Crispi, Via Roma e Vico dell’Angelo, sono dovuti a vari fattori: alla conformazione orografica del terreno, visto che si tratta del punto più basso di Frattaminore; al fatto che il collettore che corre lungo l’asse via Sant’Arpino – via Viggiano raccoglie le linee fognarie di quasi tutto il centro urbano, fino a via Cavalieri di Vittorio Veneto compresi i due PEEP; alla difficoltà dello stesso collettore a confluire le acque nel collettore posto lungo la strada provinciale Aversa-Caivano. 
Come atti per la risoluzione del problema abbiamo una Delibera di Giunta la n°125 del 14/10/2014  avente come oggetto “Manutenzione straordinaria del collettore fognario di via Viggiano e via Turati. Redazione del documento preliminare e della progettazione preliminare – atto d’indirizzo” e una Determinazione la  n. 44 del 13/11/2015 avente come oggetto: “Studio per la risoluzione del problema del sistema fognario persistente in via Viggiano. Affidamento incarico”. Poi il nulla.




Con l’insediamento della Commissaria Prefettizia l’iter è stato ripreso.

Infatti è stato incaricato di un apposito studio l’ingegnere Antonio Ciarleglio, come da deliberazione n° 43 del 04/11/2015 e successiva determina n°44/2015 del settore LL.PP., al fine di predisporre “apposito studio finalizzato all’individuazione di una soluzione al problema”.

In questo studio, consegnato il  24/3/2016, si legge: “il progetto preliminare agli atti non elimina i dubbi sulla effettiva capacità dei sistemi fognari principali, (da progettare), di ricevere le portate d’acque, non affronta il problema delle interferenze con gli attuali sotto servizi presenti lungo via Viggiano e non tiene conto delle conseguenze legate alle sezioni di scavo in prossimità dei fabbricati realizzati con strutture in muratura portante”.

Le conclusioni a cui è pervenuto l’ing. Ciarleglio sono:

• la necessità di una ricognizione e analisi del sistema fognario esistente sul territorio;

• valutare la possibile realizzazione di una vasca di laminazione;

Alla fine la Commissaria, con Delibera n. 38 DEL 05/04/2016, è giunta alle seguenti conclusioni:

• “ricognizione ed analisi del sistema fognario esistente sul territorio anche ricorrendo in caso di assenza di personale interno, ad affidamento a tecnici esterni e/o convenzioni con istituti universitari entro il tempo ultimo di approvazione del bilancio preventivo con apposita quantificazione del possibile costo;”

• “predisposizione con tempestività e comunque non oltre il 30 maggio c.a., di uno studio di fattibilità di una vasca di laminazione al fine di accumulare provvisoriamente una parte delle piogge abbondanti e affrontare così il complesso problema de quo”.

Per quanto riguarda le cavità bisogna accedere al censimento presente in Comune, che risale agli anni ’80, e a tutti i dati disponibili all’ Ufficio Tecnico.

Acquisiti tutti i dati procedere ad un analisi del territorio per individuare i vuoti di competenza pubblica ed emanare al più presto un’ordinanza affinché i privati commissionino i rilievi per la verifica tecnica di stabilità delle cavità.

Quindi, prima di qualsiasi progetto di recupero, è necessario occuparsi della sicurezza delle strutture in questione, poiché i residenti di quella zona vivono nel timore che nuovi catastrofici eventi possano accadere.

L’ultimo evento di via Liguori, in particolare, ha scosso particolarmente gli abitanti della zona, che naturalmente sono visibilmente preoccupati ed ogni temporale è motivo di stress; di nottate in bianco.

La questione particolarmente serie, e mai affrontata nel modo dovuto da tutti gli attori in campo sulla scena politica, non ammette più rinvii.



Più il tempo passa e più il processo potrebbe diventare irreversibile, con possibili gravi danni agli immobili e –speriamo che non succeda mai- alle persone.

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