sabato 8 giugno 2019

L'edificio "Cristoforo Colombo"



Vecchio edificio scuola elementare C.Colombo in via Palermo n°1 (dal libro "Cinquant'anni della Colombo")



Nel 1961-62 la Direttrice Didattica di Cardito è la dott.ssa Natalia Giuliani e i docenti di scuola serale sono Immacolata D'Onofrio Riccio e Francesca Patriciello (frattaminorese), ma l'avvenimento importante è che la scuola si trasferisce nel nuovo edificio che tutti aspettavano da tanti anni. Si legge nel registro della maestra Fiduciaria Cappuccio Rosa Melchionna: “La scuola è ricominciata da due giorni... omissis…ci giunge dalla Sig.na Direttrice l'ordine di occupare l'edificio scolastico.
Così da un giorno all'altro ci siamo trasferiti nelle nuove aule che presentano, con nostra sorpresa, i pavimenti ricoperti ancora di terriccio, quali residui degli lavori... omissis... I banchi abbastanza vecchi, trasportati senza riguardo da alcuni incaricati, sono stati depositati in uno stato pietoso nel recinto impraticabile della scuola.. .omissis.. .ci siamo armati di buona volontà ed abbiamo cercato di ordinare le aule  dividendoci quei pochi banchi rimasti ancora in piedi e gli armadi, in gran parte sfondati... omissis…si è presentato il Sindaco. Gli ho fatto presente le esigenze della scuola tra cui l'impellente bisogno di una seconda bidella.. .omissis.. Ha promesso che avrebbe provveduto al più presto. Speriamo bene.”

Quell'unica bidella della scuola elementare di Frattaminore si chiamava Parolisi Anna Maria vedova Patriciello (per tutti
Mariannina 'a bidella") ed era nata a Frattaminore il 27 di luglio 1921. Aveva iniziato a lavorare sostituendo sua madre, anch'essa bidella, Pisano Maria Assunta, assunta nel 1883 nei suoi ultimi anni di servizio, quando la scuola stava nel "mulino."
La sig.ra Pisano Maria Assunta ("Assunta 'a bidella") aveva già lavorato pulendo le aule di Vico Studenti e probabilmente anche prima, quelle di Vico dei Greci, Via Chiesa e Piazza Crispi, oltre ai locali del Municipio di Piazza Atella. La cara Mariannina, dopo qualche anno passò nel ruolo statale a svolgere il suo lavoro alle dipendenze della Scuola Media che era anch'essa nei locali della "Cristoforo Colombo”.
La maestra Cennamo Anna Cimmino scrive: “siamo passati al nuovo edificio scolastico, ma i banchi sono i pochi superstiti della vecchia scuola. Ci siamo arrangiati alla meglio.”
La maestra Salerno Bianca Làmaro: "Finalmente con immensa gioia siamo entrati nel nuovo edificio delle Scuole Elementari.
Il maestro Vincenzo Campisi: " E' un bellissimo edificio  esposto al sole, ma fa proprio pena per le condizioni in cui ci è stato
consegnato.. .omissis.. .alunni ed io ci siamo prodigati a pulire." L'8 gennaio inizia la distribuzione della refezione asciutta: "sono assistiti con una buona ed abbondante merenda oltre cento alunni poveri della nostra scuola. Intanto il corpo docente si arricchisce di un'altra maestra di ruolo frattaminorese: Concetta Melchionna
Klain, nata a Portici il 29 dicembre 1931 che regge una classe seconda femminile.
La maestra De Chellis, titolare altrove, ha di nuovo ottenuto il comando ( così era chiamata l'assegnazione di sede provvisoria) “e sono ritornata in questo paese al quale sono affezionata. "

Il 18 marzo 1962, nella "Sala Roma" di Frattaminore si svolge la
festa del Patronato Scolastico di Frattaminore di cui è presidente il Preside, prof. Sossio Capasso, della Scuola Media di Frattaminore, alla presenza della Direttrice Didattica Natalia Giuliani, della maestra fiduciaria Rosa Cappuccio Melchionna, dei maestri Vincenzo Campisi, Simeone Lettiero, membri del Patronato Scolastico e degli amministratori locali .

La scuola Media, nata appena l'anno precedente, come Scuola di Avviamento, a sua volta "costola" della Scuola di Avviamento Professionale di tipo commerciale "B. Capasso" di Frattamaggiore, occupa anch'essa i locali dell'edificio "Cristoforo Colombo" di Via Frattamaggiore no 45 (l'ingresso principale era posto sulla strada che attualmente si chiama Via De Gasperi).
Poco più tardi, nello stesso edificio, furono trasferiti anche gli uffici del Comune che erano allocati in Piazza Atella.
Nell'anno scolastico 1962-63, arrivano "bellissimi banchetti nuovi" come dice la maestra Cennamo, ma non sufflcienti per tutte le classi, tanto che l'anno seguente la maestra Rita Messere scrive: "I banchi che mi sono stati dati sono pochi e tutti sgangherati, perché scelti tra quelli che dovevano diventare legna da ardere."
Con la maestra De Chellis che ha ottenuto ancora l'assegnazione provvisoria nella sua “cara" Frattaminore, arriva quale fresco vincitore di concorso Pasquale Palmieri che resterà fino alla pensione nella nostra scuola, arrivando tutti i giorni (rarissime le sue assenze) dalla sua Capua. Ricoprirà molti incarichi, tra cui quello di Vicario
del Direttore Didattico per moltissimi anni, pur continuando a lavorare con gli alunni in classe. I docenti di scuola serale sono: Elena Sagliano, Immacolata Grassia, Anna Maria Abussi, Olga Sagliano, Caterina Gulotta, Immacolata D'Onofrio.

Il 22 dicembre alla presenza delle autorità è benedetto ed inaugurato
ufficialmente il nuovo ediflcio scolastico dal Vescovo di Aversa. Il Patronato distribuisce scarpe e grembiulini ai bambini poveri. Il maestro Gennaro Donadio insegna e cura gli alunni affetti da tracoma della sua pluriclasse di prima e seconda.
E' l'ultimo anno di servizio della cara "maestra Pupatella", Salerno Bianca Lamaro a Frattaminore. Per gli ultimi anni di servizio si trasferisce nella vicina Frattamaggiore, dove si era già trasferita con la famiglia. Nell'anno scolastico 1963-64 il Direttore didattico di Cardito è il dott. Francesco Tenore. Il 24 Febbraio si inaugura la palestra della scuola con la Santa Messa officiata dal Vescovo di Aversa, Mons. Teutonico, alla presenza delle autorità, degli alunni della Scuola Media e degli alunni del secondo ciclo della scuola elementare. La Maestra De Chellis continua a chiedere l'assegnazione provvisoria a Frattaminore: “avendo io intenzione di rimanere qui per anni." E c'è sempre la pluriclasse "tracomatosi”.
Gli insegnanti delle scuole serali sono Giuseppina Capuano, Vincenzo Cristiano, Maria Sofia Insogna, Francesca Patriciello.

Tratto da un lavoro di ricerca intitolato "ANDANDO PER...REGISTRI" di Salvatore Tanzillo contenuto nel libro "Cinquant'anni della Colombo" per la Celebrazione del Cinquantenario del Circolo didattico "Colombo"6 giugno 2015 plesso Sacco e Vanzetti

Comitato organizzatore:
Di Giacinto Margherita, Manigrasso Leonarda, De Rosa Antonietta,
Vigliotti Dosolina, Esposito Annalisa, Cristiano Teresa,
Rogliano Mariangela, Margarita Antonella, Tanzillo Salvatore.


Con il patrocinio dell' Amministrazione comunale di Frattaminore.
La collaborazione dell' Associazione "Pro loco"di Frattaminore.
Stampato con il contributo  di BPER Banca, filiale di Frattaminore.

sabato 16 marzo 2019

SULLE STRADE DELLA MONNEZZA


 

Purtroppo non siamo sulle famose strade della California, ma su quelle ormai famigerate dell'asse mediano; nel caso specifico quelle che portano verso l'imbocco della Nola-Villa Literno e il tratto che porta all'uscita sulla Aversa-Caivano.

Solito orrendo spettacolo: cumuli di rifiuti ai lati e sulle piazzole di sosta, sia urbani che speciali. Rifiuti di ogni tipo, prodotti in casa e industriali, come gli scarti da lavorazione di industrie di confezionamento. 

Rifiuti di cittadini che smaltiscono illegalmente il proprio sacchetto perchè magari il servizio dei loro comuni non è efficiente, con una adeguata isola ecologica per i materiali speciali.Semplicemente cittadini senza determinati requisiti abitativi- senza contratto o abitazione abusiva- che si disfano dei loro scarti nel modo peggiore.

Un atteggiamento vergognoso e vigliacco.

Per non dire dei rifiuti speciali prodotti da fabbriche che lavorano rigorosamente in nero o che magari lavorano regolarmente, ma trovano il modo per risparmiare sullo smaltimento.

Rifiuti accumulati e ad un certo punto, anche per eliminare tracce, dati a fuoco. Ancora peggio.

I costi ricadono su tutti noi: in termini economici per smaltirli e in termini di salute, la parte peggiore.

Anche il Parroco di Caivano Don Maurizio Patriciello a più volte denunciato, al di là  della sua grande e costante battaglia, lo stato in cui riversano queste arterie stradali. Un video ultimo della zona lo trovate a questo link.

https://www.facebook.com/NadiaToffa/videos/2208395616145020/

Sono stanco di vedere un simile spettacolo e sono stanco di farlo vedere ai miei figli.

Non posso continuare a fargli respirare l'aria prodotta da questi roghi.

Tutti sono chiamati a fare qualcosa: tutti i cittadini; tutti gli amministratori; gli organi dello Stato e politici tutti.

Un fenomeno che riguarda tutte le nostre provincie, sopratutto Caserta e Napoli. Ma le demarcazioni non fanno testo, poichè è un fenomeno esteso e il fumo dei roghi supera tutti i confini

Parliamo di Greta Thunberg, di sciopero ambientale, ma non siamo capaci di difendere il nostro piccolo ambiente. 

Prima di parlare di cambiamenti climatici, proviamo a cambiare la mentalità dei nostri territori; proviamo ad impegnarci per difendere dal degrado ambientale il nostro piccolo pezzo di mondo.

Invece continuiamo ad offrire uno spettacolo indegno della nostra terra ed ho quasi l'impressione  che ci siamo abituati, nostro malgrado, ad osservare questi cumuli di rifiuti, quasi fossero parte integrante ormai del nostro paesaggio.

Dobbiamo invertire la tendenza, non dobbiamo arrenderci.

Restiamo sempre vigili e facciamo la nostra piccola parte.

sabato 9 marzo 2019



NAPOLI, MAESTRA PER I MIEI FIGLI



Sto passeggiando con mio figlio in via Toledo quando ad un tratto , passando davanti a vico Teatro Nuovo, lui si gira e mi dice:

“ Babbo entrare nei quartieri Spagnoli è pericoloso, vero? 
Io:” Chi ti ha detto una cosa simile? Non è vero” .
Stupito dalla mia risposta rimane in silenzio e continua a guardare all'interno del vicoletto. 
Io:” Vorresti fare un giro? 
Lui, con grande convinzione:” Si” e mi guida con la mamo verso l'interno.


Quindi facciamo un bel giro tra i vicoletti: tra la gente di varie etnie e i suoi vari visitatori stranieri; 


tra i bambini che giocano in piazza a Montecalvario, 


leggendo insieme una targa in marmo in onore di alcuni abitanti del luogo caduti per mano dei nazisti; tra i negozietti e i bassi; 


tra i profumi e i rumori di un luogo dove a qualcosa di moderno si alterna sempre qualcosa di sgarrupato. 

Mio figlio osserva tutto questo in silenzio e con grande curiosità. Dopo un poco che giriamo gli chiedo: 
“Allora hai visto che non è pericoloso camminare fra questi vicoletti?” 
Lui” Babbo si, mi piace sono belli i quartieri, non pensavo Napoli fosse anche questo” .
Io: “ C’è questo e tanto altro che anche io non conosco ancora” Lui:” Babbo ci dobbiamo ritornare e dobbiamo visitare altri posti come i quartieri”.

Lascio questi vicoli con l’idea che un passo per volta i miei figli devono conoscere tutte le bellezze di Napoli, sopratutto quelle che ci nasconde. Quelle che Napoli ci nasconde quasi come se volesse metterci alla prova, per capire quanto siamo interessati a lei e quanto a fondo siamo capaci di andare, per non fermarci alle apparenze che spesso la deturpano e la umiliano.

Ho incoraggiato mio figlio a fare questo: ad andare oltre le apparenze; oltre le brutte cose che si raccontano; oltre quella penombra dei vicoletti che nasconde  tanta storia e tanta umanità.

Napoli ha il potere di dare grandissime lezioni di vita, quelle di cui hanno bisogno i nostri figli: li aiuta a confrontarsi con realtà diverse che si sviluppano una accanto all'altra( via Toledo con i Quartieri Spagnoli), che vivono due vite anche molto diverse; li aiuta a capire ad andare oltre i pregiudizi; a rispettare tutte le diversità, perchè Napoli ti fa conoscere tante persone diverse.

Napoli ti insegna che per capire la vita nel suo profondo hai bisogno di camminare tanto, poichè il percorso è lungo ed faticoso, fatto di salite ma anche di discese.
Proprio come il cammino che devi fare per conoscere la storia di Napoli tra i vicoletti.

In somma Napoli magistra vitae, cari figli miei.