Il centro storico, che dovrebbe essere per l’appunto al centro del dibattito politico, non ha mai avuto l’attenzione che merita. Non stiamo parlando semplicemente del suo rilancio – almeno bisognerebbe provarci- ma stiamo parlando della gestione delle sue criticità; stiamo parlando di quei fattori che rischiano seriamente di dare un duro colpo ad una parte storica già largamente trascurata.
In particolare sto parlando delle cavità presenti e dei
periodici allagamenti.
Le cavità esistenti a Frattaminore sono di natura artificiale,
sia di natura verticale che orizzontale, ricavate in passato dai residenti per
l’approvvigionamento idrico e per reperire sul posto il materiale da
costruzione per le case. Man mano divennero luoghi per la conservazione
alimentare, specialmente vino. Con il tempo le cavità sono state abbandonate e
attraverso l’azione erosiva dell’acqua hanno
subito alterazione e sono a tutt'oggi in un totale stato di degrado.
Questi vuoti, concentrati principalmente all’interno del
centro storico, sono la causa del dissesto della zona con il conseguente
rischio di formazione di voragini e il crollo delle strutture sovrastanti.
Dunque c’è bisogno di tenere costantemente sotto controllo
lo stato delle cavità, anche per rassicurare i residenti della zona che, dopo
l’ultima formazione di voragine nei pressi di via Liguori, vivono una
situazione di profonda ansia.
Bisogna, con l’aiuto di fondi regionali ed europei, mettere
in sicurezza le cavità attraverso il loro riempimento, oppure valutare la
possibilità di un loro risanamento inserendolo all’interno di un piano di
ripresa e sviluppo del centro storico, sempre in linea con le caratteristiche
storico-culturali del nostro paese.
Non a caso all’interno del Rapporto Ambientale Preliminare
redatto per la realizzazione del P.U.C. troviamo come obiettivo specifico
quanto segue: “ Mettere in sicurezza e recuperare le cave tufacee”.
Per quanto riguarda gli allagamenti, che interessano
essenzialmente via Viggiano, Via Liguori, Piazza Crispi, Via Roma e Vico
dell’Angelo, sono dovuti a vari fattori: alla conformazione orografica del
terreno, visto che si tratta del punto più basso di Frattaminore; al fatto che
il collettore che corre lungo
l’asse via Sant’Arpino – via Viggiano raccoglie le linee fognarie di quasi
tutto il centro urbano, fino a via Cavalieri di Vittorio Veneto compresi i due
PEEP; alla difficoltà dello stesso collettore a confluire le acque nel collettore posto lungo la
strada provinciale Aversa-Caivano.
Come
atti per la risoluzione del problema abbiamo una Delibera di Giunta la n°125
del 14/10/2014 avente come oggetto
“Manutenzione straordinaria del collettore fognario di via Viggiano e via
Turati. Redazione del documento preliminare e della progettazione preliminare –
atto d’indirizzo” e una Determinazione la
n. 44 del 13/11/2015 avente come oggetto: “Studio per la risoluzione del
problema del sistema fognario persistente in via Viggiano. Affidamento
incarico”.
Gli
allagamenti creano disagi ai residenti con possibili danni alle loro abitazioni,
con conseguente citazione in giudizio del Comune, e contestualmente le acque
che il sistema fognario non riesce ad accogliere molto probabilmente trovano il
loro sfogo all’interno delle cavità contribuendo alla loro instabilità.
Serve
un impegno serio e preciso dell’attuale Commissario Prefettizio a cui deve far seguito un altrettanto impegno della futura Amministrazione.
Basta
fare finta di niente e rimandare, non c’è più tempo da perdere.
Cavità
e allagamenti sono in parte correlati tra loro e la loro definita soluzione
sono alla base del rilancio del Centro Storico e di conseguenza di tutto il
paese.
Il
cuore di Frattaminore sta soffrendo e se si ferma il cuore rischia di fermarsi
tutto il resto.